GB: IL MIGLIOR SISTEMA HOME THEATER VIRTUALE

Eccomi qui di nuovo a scrivere per GadgetBlog, dopo l’analisi sui dati tra Blu-Ray e HD-DVD, questa volta partendendo dalla domanda di un utente sui sistemi Home Theater virtuali:

Un’altra richiesta d’aiuto c’è arrivata da Bibendus, che ci chiede:

Complimenti per l’iniziativa!! Ne approfitto per chiedervi subito qual è secondo voi il miglior sistema Home Theater 5.1 virtuale? Ovvero solo frontale senza incasinarmi con casse posteriori e cablaggi sotto al tappeto… almeno tra le soluzioni Sony e Philips o i sound bar tipo Polkaudio e Yamaha! So che è un argomento vasto ma che accomuna buona parte delle umane genti. Grazie 1000 anticipate.

La risposta è stata da me raccolta dall’amico Andrea Manfrè, che si occupa principalmente di questo, e che ha partecipato già altre volte alla stesura di articoli prettamente tecnici.

Ritorno nuovamente a scrivere per GadgetBlog, questa volta prendendo spunto da una domanda inviata da un utente riguardo i sistemi Home Theater virtuali, in particolare ai proiettori sonori, come alternativa all’impianto HT standard.

Iniziamo da un dato di fatto: un sistema con numero di diffusori inferiori rispetto a quello standard, simula l’impianto standard.
Per impianto standard mi riferisco a quello base, il 5.1 per la Definizione Standard (SD), quindi DVD ecc, e 7.1 per l’Alta Definizione (HD).

I sistemi virtuali racchiudono all’interno di uno o più diffusori (a seconda del tipo), una moltitudine di altoparlanti pilotati singolarmente o a piccoli gruppi, da vari amplificatori interni. Attraverso uno o più DSP, i segnali audio vengono elaborati ad hoc ed inviati ai vari amplificatori che comandando gli altoparlanti, diffonderanno l’audio nella stanza desiderata. Questa breve introduzione tecnica giusto per capire il meccanismo di funzionamento.
Sicuramente tra i punti di forza di questi proiettori sonori troviamo il design (normalmente le dimensioni sono calcolate per avere la stessa larghezza di uno schermo LCD o Plasma, dai 32″ in su) e la tecnologia. Purtroppo tali sistemi soffrono all’aumentare delle dimensioni della stanza, rendendo l’effetto surround sempre meno percepibile, quindi da utilizzarsi su stanze con dimensioni fino ai 16-20 mq, con ovviamente chiuse sia le porte che le finestre presenti. Essendo inoltre assenti altoparlanti dedicati esclusivamente alle alte frequenze, troviamo una carenza dell’impianto in tal senso, mentre per le frequenze basse e ultrabasse, il proiettore sonoro è affiancato da un subwoofer di qualità medio-alta, normalmente interamente passivo e gestito tramite i DSP interni del proiettore sonoro.

Come ho detto prima, avviene una “simulazione”, quindi non si avrà mai il coinvolgimento che può creare un impianto completo, però si è arrivati ad un buon compromesso tra gli altoparlanti della TV e l’impianto home theater completo.
Oltre a questo, il costo elevato di questi proiettori sonori (dovuto all’alta tecnologia utilizzata), consentono l’acquisto di un ottimo impianto completo allo stesso prezzo, che comunque consentirà gli upgrade semplicemente cambiando i singoli componenti anziché tutto il blocco ed evitando così, in parte, la rapida obsolescenza dell’impianto acquistato, cosa che purtroppo il proiettore sonoro non riuscirà a fare.
Ricordo comunque che attualmente non dovrebbero ancora essere presenti nel mercato sistemi di proiezione sonora compatibili con i flussi audio dei Blu-Ray, e questo li rende già vecchi.

Se il problema che porta verso i proiettori sonori sono i cavi oppure un discorso di estetica, ne sconsiglierei l’acquisto, ma se il problema è relativo allo spazio di installazione, ci si potrebbe fare un pensierino. Consiglio comunque di effettuare delle prove di ascolto presso un punto vendita specializzato, invece di acquistare un prodotto del genere a scatola chiusa. Come marche, mi sento di consigliare lo Yamaha, da sempre molto specializzata nei DSP ambientali, cuore di questi sistemi.

Un piccolo accenno anche ai sistemi con surround “senza fili”, ovvero sistemi che separano materialmente le amplificazioni della parte frontale e della parte surround, in cui l’amplificatore/lettore provvede ad irradiare via radio ad un amplificatore dedicato il suono dei canali surround.
In realtà non sono presenti le due piattine per i canali posteriori, ma è presente l’alimentazione per l’amplificatore secondario, che quindi vanifica proprio la teoria del “senza fili”, giusto per evitare l’illusione post acquisto.
Ne sconsiglio quindi l’acquisto, sia per un discorso di inquinamento elettromagnetico inutile, che per la qualità inferiore del sistema, oltre allo stesso problema di obsolescenza dell’impianto visto prima.

Il problema dell’installazione degli impianti home theater risiede soprattutto nella posa cavi (all’amplificatore arrivano almeno 5 cavi bipolari).
Di soluzioni ce ne sono molte, iniziando dal passaggio dei cavi attraverso le canalette sotto traccia, passando per l’installazione di canalette bianche appena sopra il battiscopa o sotto soffitto, l’installazione di canalette-battiscopa (consigliato per impianti complessi), il passaggio dei cavi dietro i battiscopa rimovibili, oppure utilizzando alcune soluzioni di design che non vogliono nascondere ma evidenziare i cavi.

Rimango comunque a disposizione per ulteriori informazioni o chiarimenti.

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UPD: BLU-RAY VS HD-DVD

Dopo l’articolo tecnico precedente, Giusva Iannitelli di Gadgeblog mi ha chiesto di scrivere un articolo sull’attuale stato della lotta tra i due formati:

Chi vincerà la guerra tra Blu-ray e HD-DVD? Analisi sui dati.

pubblicato: martedì 30 ottobre 2007 da Giusva Iannitelli in: Dvd Memorie La voce dei lettori

Dopo la pubblicazione dell’articolo su Transformers e gli standard dei supporti ottici, ho chiesto ad un amico, collega e insider del settore, Andrea Manfrè, di dire la sua e spiegarmi(ci) alcuni dettagli che non tutti conoscono. Con questa rubrica do anche il via ad un esperimento, che porta i lettori in primo piano: se vorrete approfondire un argomento, una famiglia di gadget, comparazioni, ecc, scriveteci un articolo attraverso il nuovo modulo di segnalazioni o la “vecchia” email, magari tra voi ne uscirà anche il nuovo blogger di gadget!

Se da una parte il formato in HD (Alta Definizione) del film “Transformers” (HD-DVD) ha venduto 190.000 copie in una sola settimana, è da ricordare che il film “300″ ha il record assoluto al momento, con ben 250.000 copie distribuite, forte della presenza sugli scaffali di entrambi i formati (HD-DVD e Blu Ray disc).
Nonostante ciò, sempre riguardo al kolossal di Michael Bay (Transformers), sono stati venduti nello stesso lasso di tempo qualcosa come 8.3 milioni di DVD, e questo non può che far pensare.
Lo stesso Bay, nonostante questi eccezionali risultati di vendite, ha rimproverato la Paramount per aver prodotto un DVD non soddisfacente (o meglio, per non aver seguito le proprie indicazioni a riguardo), ed ha inoltre criticato nuovamente il rilascio del film nel solo formato HD-DVD, dichiarando “poco lungimirante [la scelta, ndr] e questo ritarderà il passaggio all’alta definizione da parte dei consumatori. In quanto produttore, il mio occhio critico mi dice che il Blu-ray sta dove stanno i miei soldi. I consumatori sono intelligenti ed aspetteranno”.

I numeri pubblicati dalla Home Media Research sull’andamento delle vendite dei supporti HD nel mercato USA parlano chiaro: il Blu Ray è in netto vantaggio.

Torniamo comunque ad analizzare questa grande battaglia che da qualche anno schiera le multinazionali di prodotti consumer in tre blocchi: sostenitori dell’HD-DVD, sostenitori del Blu Ray disc ed imparziali.
Il motivo di questa guerra, come sempre sono i soldi. In questo caso, gli analisti parlano di cifre attorno ai 10 miliardi di dollari solo di royalties per -i prossimi 10 anni- di guadagno per il consorzio vincente: una cifra non da poco. Per questo motivo i due contendenti hanno iniziato a “giocare sporco”.
In particolare, sembrerebbe che il consorzio HD-DVD abbia sborsato 150 milioni di dollari per convincere Paramount e DreamWorks a distribuire materiale audiovisivo nel solo loro formato; la Warner è invece presa d’assalto (a suon di dollari) da entrambi i consorzi per aggiudicarsi la distribuzione in esclusiva, nonostante essa si dichiari neutrale.
Una delle maggiori catene di distribuzione americane, la Target, dietro un cospicuo versamento da parte del consorzio Blu Ray (somma definita testualmente “da lasciare a bocca aperta”), ha deciso di vendere esclusivamente lettori e film in BR, ad esclusione del lettore HD-DVD (add-on) per la Xbox360.
Stranamente la Blockbuster ha corretto il tiro verso l’esclusività data ai soli BR, per ripristinare la vendita e il noleggio di HD-DVD (lettori e film) dietro un importante budget che appare sotto il nome di “cooperazione promozionale”.
Si sta assistendo comunque ad una lotta simile a quella avvenuta tra Betamax (Sony) e VHS, per il quale alla fine è uscito vincitore il secondo formato (nonostante qualitativamente sia inferiore al primo).
I fattori discriminanti in tale vittoria furono la maggior possibilità di archiviazione (fino a 4 ore) ed i costi ridotti. Oltre a questo pare che anche l’industria del porno contribuì in maniera decisiva, adottando esclusivamente il formato sviluppato dalla JVC.
Attualmente il Blu Ray disc offre maggiori capacità di memorizzazione (100GB contro i 51GB del concorrente negli ultimi modelli di dischi), ma il costo è superiore, almeno per i lettori; per quanto riguarda invece i dischi (sono oltre 10 milioni quelli BR prodotti da Sony), attualmente hanno costi pressoché uguali tra loro.

Il porno, nel mondo dell’Alta Definizione, ci sta andando cauto e non ha ancora deciso “da che parte stare”, prima di tutto perché -a quanto pare- si vedrebbe “troppo” ed in particolare verrebbero messe in luce tutte le imperfezioni di attori ed attrici. Oltre a questi motivi meramente tecnici, tale settore risulta essere particolarmente orientato alla diffusione di contenuti tramite internet, anche attraverso servizi via IP (HD-IPTV). Si parla comunque di una trentina di titoli disponibili nei nuovi formati, quasi tutti però in HD-DVD.
Se non dovesse essere quindi il porno ad essere decisivo all’affermazione del formato vincitore, la Cina svolgerà un importante ruolo, forse anche quello determinante nei prossimi anni.
Il formato HD-DVD nel continente asiatico è approdato con un formato particolare: il CH-DVD, basato in maniera massiccia sulle specifiche tecniche dello stesso HD-DVD.
La Blu Ray Association non è rimasta però a guardare, ed ha annunciato l’introduzione di codec dedicati al mercato cinese, in particolare l’AVS (Advanced Video System) per il video e il DRA (Digital Rise Audio) per l’audio nei player per il mercato cinese, stanziando anche molte risorse per la loro promozione.

La guerra risulta essere ancora aperta e nel frattempo, come si dice in questo caso: “tra i due litiganti il terzo gode”.
Sarà così?


Andrea Manfrè

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